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Addio Alessio

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In foto: Alessio Tasca al lavoro e un'opera di Alessio Tasca collocata all'antico mulino Pestasassi Baccin Cecchetto ora Stringa.

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AiCC 01/2020 - Elena Agosti

08 Feb. 2020

Riceviamo da Raffaella Campagnolo (Sindaco di Nove e Vicepresidente AiCC) e Ilaria Brunelli (Consigliere Comunale di Bassano del Grappa con delega alla Ceramica) il seguente ricordo, realizzato da Elena Agosti, Conservatore del Museo della Ceramica per i Comuni di Nove e Bassano del Grappa, da parte del territorio che gli aveva dato i natali.

Mani sapienti, ma soprattutto occhi capaci di saper vedere nella ceramica, come recita il titolo del libro di Matteo Marangoni che ancora in giovane età ha cambiato il suo modo di osservare l’arte. Alessio Tasca , nato a Nove (Vicenza) nel 1929, è scomparso il 28 gennaio all’età di 90 anni a Heilbron, in Germania, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo dell’arte ceramica, settore attraverso il quale ha contribuito a raccontare al mondo il territorio delle sue origini. Figura eclettica nel panorama internazionale dell’artigianato artistico, nel corso della sua carriera si è indirizzato sia verso l’arte applicata che verso la scultura. Ha affiancato alla produzione in piccola serie di oggetti d'uso e d'arredamento la creazione di pezzi unici di grandi dimensioni la cui peculiarità sono i graffi e le incisioni realizzate sull’argilla ancora fresca. Di grande notorietà e successo anche le sue opere scultoree realizzate alla trafila, tra cui la Mura Antonibon (1991), un’intera cinta che ripercorre la storia di Nove e delle sue ceramiche, con 8 sezioni in 74 tavelloni che mescolano ricordi personali ad esperienze del passato, legate ai mesi dell’anno. Formatosi nel laboratorio di Giovanni Petucco, ha frequentato la Scuola d’Arte di Nove , dove è stato anche insegnante tra il 1948 e il 1979. Nel 1948 fonda con i fratelli la “Tasca Artigiani Ceramisti” , che lascia nel 1961 per aprire la “Ceramiche Alessio Tasca”. Un percorso ricchissimo e portato avanti con passione, con esposizioni al Victoria and Albert Museum di Londra, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Gubbio e alla Biennale di Venezia; tra i tantissimi riconoscimenti internazionali il Premio Palladio ed il Premio Faenza.

Alla sua arte è dedicato il docu-film “Raccolto d’inverno” (2010) di Riccardo De Cal, un progetto promosso da Regione del Veneto e CNA, che ripercorre la vita dell’artista e nel luogo reale e simbolico cui ha scelto di ridare vita: l'antica fornace di Rivarotta, sua ultima grande “sfida” personale e di carriera.

“Tasca era semplicemente un homo faber che ai rumori della civiltà delle chiacchiere preferiva la concretezza della sua opera, facendo parlare le sue ceramiche per lui e facendo in modo che tanti cultori e studiosi della materia scrivessero di lui.” (Alessandro Tich)

La sua è stata una carriera di livello assoluto. Ceramista, ma anche designer e scultore. Alessio Tasca lascia la compagna Lee Babel, e tre figli: Saverio, musicista, e i ceramisti Marina e Vittore. A lui, a nome della famiglia, vanno le sentite condoglianze della nostra associazione. I funerali si terranno martedì 11 febbraio alle ore 15.00 nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli a Nove.

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